Il medico deve fornire informazioni chiare su intervento e terapia. In caso contrario il paziente ha diritto al risarcimento del danno anche se la prestazione sanitaria ha risolto la sua patologia
Prima di una terapia o di un intervento chirurgico il medico deve fornire al paziente informazioni chiare e adeguate alle sue conoscenze. Altrimenti, il paziente ha diritto al risarcimento del danno anche se la prestazione sanitaria ha risolto la sua patologia. Lo afferma il Tribunale di Caltanissetta (giudice Gregorio Balsamo) in una sentenza diffusa dal Sole 24 Ore.
I fatti riguardano una donna che lamentava danni in conseguenza di un'operazione chirurgica causati, a suo dire, dalla condotta negligente dei sanitari a cui addebitava anche di non averle chiesto il consenso informato all'intervento e all'anestesia. L'azienda ospedaliera si dichiarava esente da responsabilità medica e affermava, comunque, di aver fornito alla paziente una corretta e completa informazione sui rischi dell'operazione.
La sentenza accoglie in parte l'istanza risarcitoria, esclude che il danno sia dovuto a negligenza dei medici ma rileva che nel modulo firmato dalla donna non erano specificate le «possibili conseguenze» dell'intervento, tra cui il danno permanente lamentato. La signora, conclude il giudice nisseno, ha subìto la violazione del diritto di decidere se sottoporsi o meno all'operazione e perciò va risarcita.
Fonte: sole24ore
Rossi: “È impossibile far rientrare in un codice una patologia specifica e spesso è multifattoriale. Questa è una assurdità che va condannata ed evitata con ogni mezzo”. Cimo-Fesmed: “Auspichiamo più interventi strutturali”
Secondo la Cassazione, la lesione psicologica cronica successiva a un intervento chirurgico mal riuscito, se accertata clinicamente, va ad aumentare la quota di danno biologico risarcibil: non scatta la personalizzazione consentita dal danno morale
"Stipendi più alti e abolizione incompatibilità per incentivarli a restare"
La medicina difensiva spinge molti camici bianchi a prescrivere una ecografia o una visita in più costringendo però così chi ne ha davvero bisogno ad affollare le già lunghe liste di attesa. Anelli: fa discutere l'azione contro i medici iper prescrit
Rossi: “È impossibile far rientrare in un codice una patologia specifica e spesso è multifattoriale. Questa è una assurdità che va condannata ed evitata con ogni mezzo”. Cimo-Fesmed: “Auspichiamo più interventi strutturali”
"Stipendi più alti e abolizione incompatibilità per incentivarli a restare"
Gesualdo, basata sui bisogni delle varie branche specialistiche e dei pensionamenti
Il professionista ha la possibilità di confrontare i dati in suo possesso con quelli acquisiti dall’Agenzia delle Entrate, visionando la propria dichiarazione precompilata, che sarà disponibile a partire dal prossimo 30 aprile
Commenti